sabato 23 marzo 2013

La Silicon Valley in difficoltà, si cercano immigrati IT



"Un centinaio di colossi tecnologici, inclusi Google, Facebook, Yahoo, Intel e Oracle, hanno chiesto al presidente Obama e al Congresso americano di approvare alcune riforme per favorire l'accesso e la permanenza negli States di lavoratori stranieri qualificati. L'Immigration and Innovation Act aiuterà le aziende in crisi di assunzioni?"


Google, Facebook, Yahoo, eBay, PayPal e altri colossi tecnologici si schierano a favore di un'America più aperta e tollerante nei confronti dei suoi immigrati o aspiranti tali. Purché capaci di infoltire le schiere dei professionisti che operano, a vario titolo, nel campo dell'It o anche in settori diversi, ma rivestendo ruoli tecnici. Più di un centinaio di grandi compagnie hi-tech, fra cui le cinque citate, hanno sottoscritto un appello indirizzato al Congresso degli Stati Uniti e alla Casa Bianca, chiedendo di approvare alcune leggi che facilitano l'ingresso e la permanenza nel territorio a stelle e strisce da parte di stranieri con competenze It.

Tra le leggi in questione, attualmente all'esame del Senato, spiccano  l'Immigration Innovation Act e lo Startup Visa Act, promossi dal presidente Barack Obama. Fra i cambiamenti invocati, i più importanti sono il varo di facilitazioni per il rilascio di green card agli stranieri residenti in maniera permanente negli Usa,  l'aumento del tetto di visti H-1B (che dagli attuali 65mila dovrebbero salire a 115mila). Professori, ricercatori che si siano distinti e "persone con straordinarie abilità", inoltre, potranno richiedere il rinnovo della carta verde anche senza essere, in quel momento, lavoratori assunti. La "fame" di lavoratori che possano vantare formazione ed esperienza non è solo un problema europeo, recentemente affrontato dalla Commissione Ue con il varo di un'alleanza fra istituzioni e aziende: anche gli Stati Uniti, pur in tempi di disoccupazione, patiscono una carenza di offerta di lavoratori con competenze tecnologiche. Nel documento presentato dai cento big dell'It si sottolinea che cinque azienda da sole – Ibm, Intel, Microsoft, Oracle e Qualcomm - oggi avrebbero bisogno, complessivamente, di oltre 10mila professionisti da assumere.

I firmatari chiedono essenzialmente due cose: che i provvedimenti dell'Immigration Innovation Act rendano più semplice l'assunzione di nuovi talenti, e che vengano aumentati gli investimenti in formazione tecnologica. E ci troviamo davanti a un raro caso di "fronte comune" in cui acerrimi rivali del mondo Ict - la lista include anche AT&T, Cisco, Eventbrite, Fry's Electronics, Hp, Intel, Intellectual Ventures, Microsoft, Oracle, Qualcomm, TechNet e Zynga – si alleano per fare pressione sulla classe politica, invocando l'approvazione delle riforme entro l'anno. "Dal momento che il nostro sistema di immigrazione è obsoleto e inefficiente", si legge nel documento, "molti stranieri altamente qualificati che vorrebbero risiedere in America sono obbligati ad andarsene, poiché non possono ottenere permessi di soggiorno permanenti. Alcuni evitano proprio di arrivare".


 ictbusinness.it

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