giovedì 9 agosto 2012

Le app fotografiche migliorano grazie all' MIT

Il famoso istituto di Boston

Dal MIT un nuovo linguaggio che aiuterà a migliorare le routine di trattamento delle immagini, in particolar modo sui dispositivi portatili. Test preliminari hammo mostrato incrementi di velocità fino al 600% rispetto al software attuale. 














 Dal MIT (con la collaborazione di Adobe) arriva una nuova idea per ottimizzare il codice di trattamento delle immagini; la soluzione è particolarmente indicata per dispositivi mobili con limiti in termini di consumi massimi e potenza di calcolo, ma è utilizzabile anche per PC desktop.

 I ricercatori hanno testato il nuovo linguaggio, battezzato Halide (forse in omaggio al silver halide, l'alogenuro di argento utilizzato dalle pellicole fotografiche) per riscrivere alcune diffuse routine di elaborazione delle imamgini, ottenendo incrementi di velocità dal 200 al 600%. La maggior parte del beneficio arriva dal miglior sfruttamento dei processori multicore che il nuovo livello di astrazione consente di fare quasi automaticamente, e che di norma richiede invece un lungo e difficoltoso lavoro di programmazione.

Fondamentale, in questo senso, la capacità del compilatore di schedulare in modo semplice quando e dove deve essere eseguita ogni routine. I programmatori potranno così sperimentare facilmente diverse soluzioni, senza timore di trovarsi al temine del lavoro con un codice pieno di bug e non funzionante. Il linguaggio è un'estensione del C++ e compilatori sono già disponibili per hardware x86, processori mobile ARM e per GPU Nvidia Cuda. In programa anche una versione per librerie OpenGL. La chiave del successo di questa iniziativa sarà comunque il modo in cui i produttori di complilatori commerciali recepiranno le idee partorite al MIT. La presenza di Adobe lascia ben sperare in questo senso.

tomshw.it

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