mercoledì 22 agosto 2012

Difendersi dalla Nuvola



La storia del giornalista americano derubato della sua vita digitale può preoccupare i novizi del cloud, ma per dormire tra due guanciali bastano pochi accorgimenti.














Fatta la frittata, Apple corre ai ripari: dopo il disastroso caso di furto di identità digitale avvenutopochi giorni fa ai danni del giornalista americano Mat Honan, la compagnia ha deciso di prendere provvedimenti. Sarà che il collaboratore di Gizmodo e Wired ha fatto in modo di dare più risalto possibile alla sua vicenda, ma i vertici di Apple hanno (quasi) istantaneamente sospeso i reset delle password Apple ID tramite procedura telefonica. E mentre a Cupertino decidono come rendere più affidabile questa pratica, qualcuno inizia a chiedersi se mettere i propri dati nella nuvola sia così sicuro. 

In realtà lo è. Basta seguire pochi semplici accorgimenti di buon senso. 

Trova 
password decenti L'ideale sarebbe un bel codice generato casualmente composto da lettere, numeri e simboli, ma se lo sforzo mentale per ricordarlo è insostenibile, cerca almeno di non essere banale. Nomi, date di nascita e la combinazione della valigia del presidente Scrocco sono decisamente troppo semplici per affidare loro la tua vita digitale. A questo punto è meglio una frase intera: facile da ricordare, ma abbastanza lunga da non poter essere azzeccata. Il discorso vale anche per le famigerate domande segrete: qualunque esse siano, non scegliere risposte troppo brevi o che possano essere scovate in Rete (magari sulla tua pagina Facebook). 

Non 
riciclare Hai trovato una combinazione sicura? Perfetto, ora cambiala: in linea di massima, è bene usarne una sempre diversa per ciascun servizio a cui si ha accesso, modificarla di frequente come molti servizi di home banking ti obbligano a fare. Con il secondo accorgimento rendi più difficile un attacco portato sul lungo periodo, mentre con il primo scongiuri il rischio che chi ti soffia la password di Facebook possa metterti al tappeto anche la posta, Twitter e tutto il resto. 

Usa 
l'autenticazione due fattori Anche Honan l'ha ammesso: se non fosse stato così pigro da non attivarla, l'hacking ai suoi danni si sarebbe infranto contro la barriera di Gmail. I servizi di Google (e con Big G anche altri come Facebook) ti chiedono di inserire tra i tuoi dati il numero di cellulare: appena cerchi l'accesso al tuo account da un dispositivo sconosciuto, ti viene inviato un sms con un codice aggiuntivo da inserire oltre a nome utente e password. Attivala anche tu. 

Fai 
una copia di backup Un consiglio che nasce con l'invenzione del computer: se non vuoi perdere i tuoi dati, fanne una copia. Che il motivo sia un hard disk difettoso o qualcuno che ti vaporizza foto e video da remoto, se li conservi al sicuro su un supporto aggiuntivo puoi dormire come un angioletto. 

Crittografia 
portami via Se poi sono addirittura dati segreti, puoi rivolgerti a un servizio o un software di crittografia: così se un ladro di informazioni riesce ad avere accesso alla tua nuvola, troverà solo una serie incomprensibile di 1 e 0. L'unica cosa importante è che non siano servizi o programmi direttamente dipendenti dal tuo provider di spazio cloud, e magari che le informazioni di accesso siano conservate da un'altra parte. 

wired.it

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